Il 15 luglio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto per la prima volta a negoziati diretti con la Russia. Nello stesso giorno, un sondaggio realizzato dal Razumkov center ha mostrato che il 44 per cento degli ucraini è favorevole a iniziare trattative di pace, si tratta della percentuale più alta da due anni. Era da tempo che l’inizio di un processo di pace in ucraina non sembrava così vicino.
Ma non tutti gli ucraini sono convinti dell’opportunità di parlare con il nemico. «No, non fatelo. Io ho una figlia e non voglio che lei debba affrontare la stessa cosa in cinque anni», dice Yarina Vintoniouk, responsabile di Animal Shelter, la principale organizzazione che si occupa di salvataggio e riabilitazione animali nella città di Kharkiv.
Nell’est dell’Ucraina, che comprende la città di Kharkiv, si trova la percentuale più bassa di favorevoli alle trattative dell’intero paese, solo il 33 per cento. Si tratta dell’area dell’Ucraina che ha sofferto di più il conflitto, in termini di distruzioni e persone costrette a fuggire dalle loro case.
Soltanto a Kharkiv ci sono oltre 200’000 rifugiati provenienti dal resto dell’Ucraina orientale. «Se chiedessimo loro se sarebbero felici di trattare con la Russia risponderebbero di no, perché sono persone che hanno perso tutto», dice Dmytro Davidiants, che per il comune di Kharkiv si occupa tra le altre cose dell’accoglienza agli sfollati interni.
Nonostante molti siano contrari ai negoziati, i sondaggi mostrano che la popolazione nell’est dell’Ucraina è equamente divisa tra chi è invece favorevole e chi è incerto, come Maksym Krypak, campione di nuoto paralimpico. Krypak ha ricevuto nel 2021 la medaglia di Eroe dell’Ucraina per i suoi successi a Rio 2016 e Tokyo 2020. «Ci sono militari e persone comuni. Lasciamoli fare e vediamo come andrà a finire», dice oggi Krypak. Secondo gli ultimi sondaggi, il presidente Zelensky continua a godere della fiducia del 59 per cento degli ucraini.
L'incontro fra Putin e Assad
Telegiornale 25.07.2024, 12:30