Kosovo, arrestato in Serbia il capo del commando

È stato arrestato martedì in Serbia, Milan Radoicic, il presunto capo del commando che lo scorso 24 settembre ha ucciso un poliziotto kosovaro. A darne notizia è il ministero serbo dell’Interno.

L’uomo è stato posto in custodia cautelare per 48 ore e consegnato all’ufficio del procuratore di Belgrado, riferisce la nota ministeriale. La polizia ha perquisito il suo appartamento e altri beni di sua proprietà, secondo la stessa fonte, che non ha specificato dove il sospetto è stato individuato o il luogo delle perquisizioni.

Milan Radoicic è un uomo d’affari ed ex politico serbo del Kosovo. Vicepresidente della Lista serba (SRPSKA), il principale raggruppamento politico dei serbi del Kosovo, si è dimesso dal suo incarico la scorsa settimana.

Il nord del Kosovo, una zona a maggioranza serba, è stato teatro lo scorso 24 settembre di violenti scontri tra le forze speciali della polizia kosovara e un commando paramilitare pesantemente armato. Un agente è stato ucciso, e un altro ferito, su una barricata eretta all’entrata del villaggio di Banjska, a 15 km dal confine serbo.

Successivamente il commando è stato braccato dalla polizia e si è rifugiato in un monastero della Chiesa ortodossa serba. Tre suoi membri sono stati uccisi ed altri tre arrestati. Gli altri sono riusciti a fuggire, compreso Milan Radoicic. In seguito, tramite il suo avvocato a Belgrado, lo stesso fuggitivo ha detto di aver creato e armato il gruppo all’insaputa della Serbia. Lo scopo dell’azione, ha affermato, “era di creare le condizioni per realizzare il sogno di libertà del suo popolo nel nord del Kosovo”. Lì, dove vive circa un terzo dei circa 120’000 serbi del Kosovo, che ha 1,8 milioni di abitanti.