Sotto pressione da parte di alcuni suoi stati membri – Stati Uniti in primis - l’Organizzazione mondiale della sanità è stata accusata di aver agito in ritardo e addirittura di aver insabbiato la gravità dell’epidemia di coronavirus nella prima fase. Fra i 194 paesi che finanziano l’OMS nelle ultime settimane si è allungata la fila di chi chiede all’agenzia ONU un chiarimento.
Ad aprire le danze ci ha pensato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che il 15 aprile scorso ha annunciato di aver sospeso i fondi americani all’OMS accusandola di intrattenere rapporti privilegiati con la Cina, di averla aiutata a nascondere quanto stesse succedendo a Wuhan, epicentro dell’allora epidemia di coronavirus.
Un legame, quello fra Cina e OMS, fatto di chiari e scuri, perché se è vero come è vero che il primo finanziatore dell’agenzia sono gli Stati Uniti e che la Cina contribuisce per l’1,6% mentre Washington sborsa il 15%, è altrettanto vero che i legami fra il suo direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, e la Cina hanno fatto molto discutere.
Così come sta facendo discutere la richiesta di Taiwan di entrare come stato membro all’OMS contro cui si è già schierata Pechino. Taiwan avrebbe infatti avvisato l’organizzazione mondiale della sanità della diffusione del virus qualche ora prima della Cina costringendo di fatto Pechino a fare lo stesso. Quella stessa Taiwan che da anni rivendica una propria sovranità sui territori cinesi, senza per ora essere stata riconosciuta da molti paesi.
Esempi di come la pandemia nasconda anche scelte e posizionamenti di molti paesi che vanno al di là dell’emergenza sanitaria e che costringono organizzazioni multilaterali come l’OMS a uno sforzo ulteriore di trasparenza.
Per capire allora i contorni di questa vicenda abbiamo cercato di concentrarci su chi finanzia l’Organizzazione mondiale della sanità, qual è dunque il peso dei principali paesi, come sono andate le cose nei primi mesi della pandemia, ci sono stati ritardi? E ora, cosa dice l’OMS?
Per non parlare di un capitolo particolarmente doloroso e cioè quello dei decessi per via del coronavirus. La metà, infatti, secondo l’OMS Europa, che ha redatto un rapporto al proposito, sarebbe avvenuto nelle residenze per anziani.
L'OMS sotto assedio