Giovedì l’esercito siriano si è ritirato dalla città centrale di Hama dopo che gli insorti hanno sfondato le sue difese, ha dichiarato giovedì un ufficiale delle forze armate governative, in quella che si delinea come un’altra battuta d’arresto per il presidente Bashar al Assad.
L’annuncio è arrivato poche ore dopo che i combattenti dell’opposizione avevano dichiarato di essere entrati in città dopo intensi scontri con le forze governative alla periferia, nell’ambito di un’offensiva in corso, e di essere in marcia verso il centro. L’esercito siriano ha dal canto suo dichiarato di essersi ridispiegato dal nucleo urbano di Hama e di aver invece preso posizione fuori dalla città al fine di proteggere la vita dei civili.
La conquista di Hama, la quarta città più grande della Siria, è un altro duro colpo per Assad, pochi giorni dopo che gli insorti hanno conquistato gran parte della città settentrionale di Aleppo, la seconda più grande del Paese.
L’esercito siriano ha dal canto suo dichiarato in un comunicato che molti soldati sono stati uccisi dopo aver resistito agli insorti per giorni. Ha accusato gli aggressori di affidarsi ad attacchi suicidi per sfondare le difese della città. Hama era una delle poche città rimaste sotto il pieno controllo del governo durante il conflitto siriano, scoppiato nel marzo 2011 a seguito di una rivolta popolare.
L’offensiva è guidata dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham e da un gruppo-mantello di milizie siriane sostenute dalla Turchia, chiamato Esercito nazionale siriano. L’improvvisa conquista della città settentrionale di Aleppo, antico centro commerciale, è stato un risultato straordinario per gli oppositori di Assad e ha riacceso un conflitto che negli ultimi anni si era ampiamente arenato.
Il prossimo obiettivo degli insorti sarà probabilmente la città di Homs, la terza più grande della Siria, situata nel centro del Paese. Homs si trova a circa 40 chilometri a sud di Hama.
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