Si è aperto a Minneapolis il processo contro Derek Chauvin, il poliziotto che aveva premuto il suo ginocchio sul collo di George Floyd fino a ucciderlo. Una morte che aveva scatenato proteste e rabbia in tutti gli Stati Uniti.
La Casa Bianca fa sapere che anche il presidente Joe Biden seguirà il processo con molta attenzione. La tensione è alle stelle, con un'intera città blindata e pronta ad esplodere, e decine di proteste in diverse metropoli americane, da New York a Los Angeles. Negli USA vi sono in media 1'000 uccisioni da parte della polizia l’anno. Dal 2005 solo 110 poliziotti sono stati incriminati, meno della metà condannati.
Ora non solo la comunità afroamericana si aspetta giustizia dal processo. "L'America chiede giustizia, il mondo intero ci sta guardando". La famiglia di Floyd (ucciso il 5 maggio 2020 e divenuto il simbolo del movimento Black Lives Matter), non vuole vendetta. Reclama il diritto di veder condannato l'uomo che non ha avuto pietà nel soffocare un essere umano inerme e disarmato.
Dal referto del medico legale è emerso che il decesso è avvenuto per asfissia. E dalle immagini si vede chiaramente come Floyd cominci a sanguinare dal naso e dalla bocca a causa della pressione sul collo, mentre Chauvin, con le mani in tasca e gli occhiali da sole sul capo, non molla la presa nemmeno un istante, nonostante le urla dei testimoni: "Fallo respirare! Lo stai uccidendo!".