Un afroamericano con disturbi mentali è morto asfissiato dopo l’intervento di alcuni agenti a Rochester, sobborgo alle porte di New York. L’uomo, scappato al controllo dei parenti, si aggirava per le strade svestito. I poliziotti intervenuti per fermarlo (lui inizialmente non avrebbe posto resistenza) lo hanno incappucciato con una maschera antisputo. Durante l’ammanettamento però, il 30enne Daniel Prude ha iniziato a fare resistenza. Gettato a terra, con la testa premuta sull’asfalto, ha perso i sensi e poi è deceduto.
L’episodio risale al 30 marzo, ma solo ora i famigliari hanno deciso di diffondere le immagini. I media americani in queste ore parlano anche di un altro uomo, sempre afroamericano, ucciso dalla polizia: Deon Kay, 18 anni, armato, è stato colpito a morte mentre veniva inseguito a piedi da un agente alla periferia di Washington.
Questi due casi, si aggiungono ai diversi altri che in questi mesi stanno emergendo negli Stati Uniti e che hanno portato a importanti, e alle volte violente manifestazioni, per le strade. E sul ferimento di Jacob Blake e l’uccisione di Breonna Taylor, il candidato democratico alla presidenza Joe Biden da Kenosha si è espresso in queste ore affermando che gli agenti autori di questi gesti devono essere messi sotto accusa e processati: “È il minimo che si possa fare, dobbiamo garantire che venga fatta giustizia e che la giustizia faccia il suo corso”.
RG 18.30 del 2.9.2020 Le manifestazioni per protestare contro l’uccisione di afroamericani sono state accompagnate da violenze e vandalismi, in particolare a Kenosha, in Wisconsin. Sono in molti a denunciare questi atti come esterni alle proteste antirazziste. Il nostro inviato Emiliano Bos ne ha parlato con Amina Jones, un’attivista del movimento Black Lives Matters che invece sembra dare una giustificazione ad azioni altrimenti condannate anche dal partito democratico
RSI Info 03.09.2020, 09:51
RG 7.00 del 3.9.2020 La notizia
RSI Info 03.09.2020, 09:51
Stati Uniti, la polizia uccide ancora
Telegiornale 03.09.2020, 14:26