Il presidente iraniano Hassan Rohani annuncerà mercoledì la ripresa parziale del programma nucleare. Il giorno non è stato scelto a caso: ricorre infatti il primo anniversario dell'uscita degli Stati Uniti dall'accordo, firmato nel 2015 anche da Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania. Alcuni articoli dell'intesa prevedono che se una delle parti non rispetta gli obblighi, Teheran possa riattivare il programma atomico.
La notizia arriva all'indomani dell'annuncio da parte degli USA dell'invio in Medio Oriente di una flotta da guerra e una task force di bombardieri. Mercoledì, inoltre gli Stati Uniti introdurranno ulteriori sanzioni per colpire l'economia iraniana.
Secondo la Casa bianca le unità navali e aeree sono state mandate "in risposta ad un certo numero di preoccupanti indicazioni", e per "inviare un segnale chiaro ed inequivocabile al regime iraniano: a qualsiasi attacco agli interessi degli Stati Uniti o dei loro alleati risponderemo con forza implacabile".
Immediata la replica di Teheran: l'Iran non inizierà una guerra, ma se gli USA attaccheranno la Repubblica islamica "dovranno affrontare una risposta che non hanno mai sperimentato nella regione in passato".