Il presidente iraniano Hassan Rohani è arrivato lunedì a Baghdad, in Iraq, dove ha incontrato il suo omologo Barham Saleh: "La stretta cooperazione tra i due paesi è necessaria e contribuisce alla stabilità della regione", è stato ribadito in conferenza stampa. "È per noi importante tenere ottime relazioni con i nostri vicini, l'Iran, la Turchia e i paesi arabi" ha poi aggiunto Saleh, citato dalla tv panaraba al Arabiya. Mai come ora, Iran e Iraq, protagonisti della sanguinosa guerra degli anni ’80, sono stati tanto vicini, complice l'alleanza nella lotta contro l'IS che ha visto in campo anche milizie iraniane.
Questa visita di tre giorni (la prima da quando Rohani è salito al potere nel 2013) giunge in un momento in cui gli Stati Uniti stanno facendo pressione sul Governo iracheno per limitare il commercio e la cooperazione politica con Teheran. Proprio le sanzioni americane rappresentano uno dei principali ostacoli alla crescita della cooperazione economica tra i due paesi.
I due paesi a maggioranza sciita condividono una frontiera di 1’400 km, e Teheran è il secondo fornitore dell'Iraq dei prodotti più svariati: dal gas, alla verdura e alle auto. Scambi commerciali che l'Iran vorrebbe vedere crescere dagli attuali 12 miliardi di dollari a 20 miliardi l'anno, e questo in barba alle sanzioni decretate dagli Stati Uniti. La deroga concessa da Washington a Baghdad, che tiene conto del forte legame economico tra i due paesi, scade il 20 marzo, ma i due leader sembrano fare spallucce.