La legge sull'aborto più restrittiva d'America è stata approvata in Oklahoma: vieta l'interruzione di gravidanza sin dalla fecondazione e consente ai privati cittadini di fare causa a chi la pratica o la induce "consapevolmente". In base al provvedimento, firmato dal governatore repubblicano Kevin Stitt, l'aborto è proibito in ogni fase della gravidanza, tranne che per emergenze mediche o quando è frutto di stupro, incesto e aggressione sessuale.
“Questo è l'ultimo di una serie di attacchi alle donne da legislatori estremisti" ha affermato pochi giorni fa il vicepresidente Kamala Harris, invitando gli statunitensi a eleggere leader pro-scelta a livello locale, statale e federale.
Il tema sta surriscaldando gli animi: Il Dipartimento per la sicurezza interna statunitense, secondo un promemoria interno, teme uno scenario simile all'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 con "estremisti e criminali" infiltrati tra manifestanti pacifici per scatenare la violenza e "incendiare" il massimo tribunale degli Stati Uniti.