Il lento ritorno alla normalità dopo il lockdown legato all'emergenza coronavirus passa anche dalla riapertura dei confini. Se all'interno della zona Schengen è ormai possibile muoversi in quasi totale libertà, i cittadini di Paesi terzi non potranno entrare nell'Unione Europea (così come in Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) almeno fino al primo luglio.
La riapertura non sarà però completa: secondo uno scoop del New York Times esisterebbero infatti due liste di nazioni "benvenute" già la prossima settimana. Escluse da entrambe sarebbero Stati Uniti, Brasile e Russia, che hanno un tasso di infezione medio negli ultimi 14 giorni di rispettivamente 107, 190 e 80 casi su 100'000 abitanti, contro i 16 dell'UE.
Le liste, volutamente scientifiche e non politiche, comprendono in un caso i 47 Paesi con un tasso inferiore a quello europeo, nell'altro i 54 con un dato inferiore a 20/100'000. In entrambi i casi la Cina, all'origine della pandemia, verrebbe dunque ammessa. Le discussioni sono comunque ancora in corso, e la questione dovrebbe arrivare a breve sul tavolo dei rappresentanti permanenti degli stati membri.
Per quanto riguarda la Svizzera, l'UE si aspetta che segua le eventuali raccomandazioni, per evitare una situazione non omogenea. Il rischio, per qualsiasi Paese Schengen che deciderà di discostarsi dalle possibili linee guida, è quello di vedersi chiudere nuovamente i confini verso le altre nazioni.
UE, riapertura frontiere ma non per tutti
Telegiornale 24.06.2020, 14:30