L'Ungheria è il paese dell'Unione Europea politicamente più vicino alla Russia: ha cercato di limitare le sanzioni economiche e nega il transito sul proprio territorio di armi destinate all'esercito ucraino. Ma per quali motivi? "Viktor Orbán sta cercando di impedire all'Unione Europea di abbandonare l'energia russa. Prima c'era anche la Germania a frenare. Ma mentre in Germania si sta delineando una maggioranza per svincolarsi dalla Russia, Orban rimane irremovibile.” Zoltán Pogátsa, docente di economia dell'integrazione europea all'Università dell'Ungheria occidentale, sottolinea la relazione fra il comportamento del Governo ungherse e la dipendenza energetica molto pronunciata.
“Petrolio, gas ed energia atomica sono i settori in cui l'Ungheria è il Paese più dipendente dalla Russia di tutta l'Unione europea. E dipende per la quasi totalità. Questo vincolo con la Russia non è cambiato con nessun Governo, in Ungheria, perfino oggi il Governo non intende diversificare l'approvvigionamento.”
Il vincolo energetico che lega Budapest a Mosca, dunque, è una costante. Béla Szomráky, giornalista di lungo corso, già direttore dell'informazione della Radio pubblica, nega che questo sia una specificità magiara. Per esempio, quando gli si ricorda che l'Ungheria ha scelto Rosatom, gigante russo dell'energia nucleare, per la costruzione di due nuovi reattori lungo il Danubio. Un appalto da miliardi di euro.
La centrale di Paks
“Non c'è nessun avvicinamento speciale, per quanto lo si voglia dimostrare. Se Gerhard Schröder è ad avvicinarsi, tanto da sedersi nel consiglio di Gaszprom, allora quella è una sana politica di interessi economici... Vede il fatto è che se noi scegliamo, dopo un concorso internazionale, di far fare la nuova centrale nucleare a Paks, allora questa è una dimostrazione che siamo filorussi. Se lo fanno i finlandesi, allora no.”
Secondo Szomráky, oltre alla convenienza economica, ci sono altre considerazioni a spingere e il Governo Orbán a tenersi per quanto possibile ai margini della contrapposizione fra democrazie occidentali e Russia.
“Gli ungheresi fanno buon viso a cattivo gioco. Abbiamo votato tutte le sanzioni. In sede UE combattiamo contro l'innalzamento del livello delle sanzioni su energia, gas, petrolio. Siamo membri fedelissimi della NATO. Una cosa non permettiamo: trafugare le armi attraverso il confine ungherese con l’Ucraina. Perché oltre questo confine vivono più di 200’000 ungheresi. E qualora i russi prendessero di mira quella zona, distruggerebbero parte di quella popolazione magiara."