La NATO celebra oggi, giovedì, il suo 75° anniversario ed è più che mai preoccupata per l’Ucraina, che sta incontrando difficoltà sul campo di battaglia a causa della mancanza di munizioni e armi per contrastare la crescente pressione delle forze russe.
Fondata il 4 aprile 1949, l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico ha “costruito l’alleanza più forte della storia”, secondo il suo segretario generale Jens Stoltenberg. Settantacinque anni dopo, l’Europa sta “affrontando una guerra di dimensioni che pensavamo fossero finite”, ha dichiarato Stoltenberg, che ha assunto la guida della NATO dieci anni fa, pochi mesi dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia.
L’Alleanza Atlantica è “più forte, più unita e più grande che mai”, con 32 membri oggi, due dei quali, Finlandia e Svezia, si sono aggregati dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, ha dichiarato mercoledì il segretario di Stato americano Antony Blinken. Tuttavia, ora è minacciata dalla guerra in Ucraina, un conflitto mai visto sul suolo europeo dalla Seconda Guerra Mondiale, e anche dalle incertezze sull’impegno americano in Europa.
Mercoledì Stoltenberg non ha nascosto la sua preoccupazione per la situazione sul fronte ucraino, chiedendo agli alleati di rispondere rapidamente alle “urgenti necessità” del Paese di munizioni, artiglieria e soprattutto sistemi di difesa antiaerea. I soldati ucraini devono razionare i proiettili di artiglieria che sparano contro i russi poiché non ne ricevono abbastanza, ha aggiunto Stoltenberg.
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Di fronte a questa carenza, Stoltenberg ha auspicato un impegno “prevedibile” e “a lungo termine” da parte degli alleati nei confronti dell’Ucraina. Ha parlato della creazione di un fondo di un miliardo di euro in cinque anni per stabilizzare questo impegno, una cifra accolta con scetticismo da alcuni di loro, tra cui la Germania.
Stoltenberg ha inoltre deplorato il fatto che un pacchetto di aiuti statunitensi del valore di oltre 60 miliardi di dollari sia stato bloccato al Congresso a causa del veto posto dai rappresentanti repubblicani che sostengono Donald Trump. Le incertezze legate all’impegno degli Stati Uniti pesano anche sul futuro dell’Alleanza. In particolare, i leader europei della NATO temono un possibile ritorno del politico repubblicano alla Casa Bianca.
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