La Polonia ha eseguito una serie di arresti tra i migranti che dalla Bielorussia sono riusciti a entrare nel suo territorio: sono oltre 50 le persone fermate nelle vicinanze di Bialowieza. Molti di loro, dopo essere riusciti a sconfinare, si sono dati alla macchia. Il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak ha affermato che alcuni responsabili bielorussi, con la minaccia, li obbligano a lasciare il paese.
Sono migliaia le persone ammassate alla frontiera (giunte con voli sponsorizzati da Minsk, secondo fonti giornalistiche), in una situazione precaria e con temperature glaciali. La crisi, tra i due paesi, viene seguita con attenzione anche dall’Unione Europea.
Gli europei accusano Minsk, alleata di Mosca, di fomentare la pressione ai confini per vendicarsi delle sanzioni sancite nei confronti del Governo di Lukaschenko, accusato di soffocare l’opposizione dalle presidenziali 2020 (da lui vinte e al potere da 27 anni). Da parte sua, la Bielorussia accusa l’Occidente di essere l’unico responsabile di questa situazione.