Gli Stati Uniti hanno "formalmente" stabilito che la Russia ha commesso "crimini contro l'umanità" in Ucraina. Lo ha annunciato sabato il segretario di Stato americano Antony Blinken, nel corso della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Secondo Blinken, Washington è giunta a formulare queste accuse sulla base di "un'attenta analisi delle leggi e dei fatti disponibili".
Tra i crimini contro l'umanità imputati alle forze di Mosca, "esecuzione di uomini, donne e bambini ucraini; tortura di civili detenuti, stupri e deportazioni in Russia di centinaia di migliaia di ucraini, compresi bambini che sono stati separati con la forza dalle loro famiglie". Secondo il segretario di Stato americano, i reati compiuti dalla Russia in Ucraina "non sono casuali o improvvisati, ma fanno parte di un attacco sistematico del Cremlino contro la popolazione civile ucraina".
Blinken ha commentato anche l'impatto che le decisioni del presidente russo hanno avuto sul suo paese: "Dalle nostre valutazioni risulta che almeno 200'000 soldati russi sono morti in Ucraina". "Quasi un milione di russi hanno lasciato il Paese dall'inizio dell'invasione", ha aggiunto. "Questo è quello che Putin ha fatto alla Russia".
Il segretario di Stato ha concluso il suo discorso auspicando un intervento da parte della comunità internazionale: "Non ci può essere impunità per questi crimini. Tutti i responsabili devono pagare le conseguenze delle loro azioni". Ha assicurato inoltre l'impegno di Washington a "cercare giustizia per il popolo dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".
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Telegiornale 16.02.2023, 20:00