All'indomani dell'attentato in cui sono rimaste uccise sette persone vicino a una sinagoga di Gerusalemme Est, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso sabato sera una risposta "forte" e "robusta" e "veloce" al "terrorismo".
"Sigilleremo e demoliremo le case dei terroristi con un processo accelerato", ha detto il premier aprendo la riunione del Consiglio di difesa a Tel Aviv, confermando nuovi provvedimenti. "Non vogliamo escalation - ha concluso - ma siamo pronti ad ogni nuovo scenario". In discussione ci sono anche una estensione dei permessi per il porto d'armi e azioni più incisive nei confronti delle famiglie e degli amici dei terroristi.
Israele ha elevato lo stato di allerta in tutto il Paese, con ulteriori spiegamenti di forze in Cisgiordania ed il presidio della polizia nei luoghi pubblici. La tensione a Gerusalemme cresce ora dopo ora, in mattinata un palestinese di 13 anni nel quartiere misto di Silwan della città, ha aperto il fuoco su un gruppo di israeliani ferendone due, padre e figlio.
Gerusalemme est, situazione esplosiva
Telegiornale 28.01.2023, 21:00