Centinaia di groenlandesi sono scesi in piazza sabato per protestare contro l’obiettivo dichiarato del presidente statunitense Donald Trump di prendere il controllo della loro isola. Lo riportano i media internazionali. La folla radunata nella capitale, Nuuk, sventolava la bandiera della Groenlandia e teneva cartelli con messaggi come “Rispettate la sovranità della Groenlandia”, “Non siamo in vendita” e “Fate andare via l’America”. Anche in altre città dell’isola si sono svolte manifestazioni.
Martedì ci sono state le elezioni generali e si cerca ora di capire che direzione prenderà il Paese nel prossimo futuro, se continuerà a far parte del Regno di Danimarca oppure se deciderà di diventare indipendente, mentre l’ombra di Donald Trump incombe sull’isola.
La giornalista Sofia Stroppini per seguire questi avvenimenti aveva in programma di recarsi a Nuuk, impresa non semplice come ha spiegato alla RSI da Copenaghen.
“Prima di tutto, la superficie della Groenlandia è quasi interamente coperta da ghiaccio. Infatti, gli insediamenti umani si trovano unicamente lungo le coste, specialmente a sud e sulla costa occidentale. Ciò significa anche che non c’è una rete stradale che colleghi una città a un’altra. Se desideri spostarti da Nuuk, la capitale, a un’altra città, devi prendere in considerazione spostamenti in aereo, elicottero oppure in barca. Quest’ultima opzione però è difficilmente praticabile in inverno, quando il ghiaccio impedisce il passaggio”. La giornalista racconta ancora il suo incredibile viaggio. “Spostarsi all’interno della Groenlandia è molto complicato, ribadisce, ma è ancora più complicato arrivarci. In questo senso le condizioni del tempo giocano un ruolo fondamentale. Infatti, il mio volo è stato annullato proprio per questo motivo. Qualche giorno dopo l’aeroporto ha riaperto. Sono ripartita, sono arrivata proprio sopra la capitale ma l’aereo, a causa della tempesta di neve e dopo aver fatto ben due tentativi, è ritornato in Danimarca”.
Per un’isola che vuole emergere nel settore del turismo, questo legame così forte con la natura può essere controproducente?
“Ci ho pensato anch’io - conclude la cronista - in realtà la gente che viaggiava con me, prevalentemente groenlandesi oppure danesi che lavorano in Groenlandia, non ha battuto ciglio perché non era certo la prima volta che accadeva. Il mio vicino di posto ha anzi detto che ama la Groenlandia anche per questo, perché lì non è l’uomo a farla da padrone, ma la natura. Ho anche avuto modo di comunicare via posta elettronica con una ragazza che si è trasferita in Groenlandia dalla Corea proprio perché anche lei si è innamorata di quel territorio. Oltretutto lavora nel settore del turismo e mi ha confermato che viaggiare in Groenlandia può essere imprevedibile e che come promotrice di questo turismo, si è spesso chiesta se ne valga la pena con tutti questi fattori avversi. Eppure, ha concluso, è proprio questa una delle caratteristiche che a suo modo di vedere la rendono così appetibile: Il fatto che sia avventurosa, che non sia scontato raggiungerla e che sia la natura a dettare i tempi e non l’essere umano”.

Groenlandia, vittoria del centro-destra e degli indipendentisti
Telegiornale 12.03.2025, 12:30