Il consigliere federale Ignazio Cassis, responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri, è arrivato oggi (martedì) in Cina, dove durante la sua prima giornata ha incontrato il vicepresidente cinese Han Zheng, per poi recarsi alla Città proibita. È invece in programma per domani un incontro con il suo omologo cinese Wang Yi. Tra i temi sul tavolo c’è il processo di pace in Ucraina.
Ma riuscirà il consigliere federale Cassis a convincere la Cina a impegnarsi per un vertice mondiale sulla pace in Svizzera? Secondo Nico Luchsinger, direttore esecutivo dell’ONG Asia Society Switzerland di Zurigo, la sfida maggiore sarà rafforzare un contatto che si è allentato negli ultimi anni. Ma ritiene improbabile che la Cina si impegni ufficialmente a sostenere un summit che potrebbe ancora tenersi quest’anno.
“A causa delle crescenti tensioni geopolitiche, Pechino non può permettersi di essere ufficialmente coinvolta in un processo che la metterebbe in contrasto con Mosca” ha detto anche Lionel Fatton, professore assistente di relazioni internazionali alla Webster University di Ginevra, sentito dall’agenzia Keystone-ATS.
Molti osservatori hanno sottolineato che un summit per la pace potrebbe mancare di sostanza senza la partecipazione della Russia. E quest’ultima ha già manifestato la propria opposizione. Le speranze sono ora riposte nel coinvolgimento dei Paesi BRICS, vicini a Mosca e che comprendono Sudafrica, India, Brasile e, se possibile, Cina o, al di fuori di questo blocco, Arabia Saudita.
Nicolas Bideau, responsabile della comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri, ha sottolineato: “Il fatto che siamo riusciti a mettere sul tavolo la questione della pace in Ucraina con i ministri degli esteri di due grandi potenze BRICHS (India e Cina) in così poco tempo è segno di una certa credibilità da parte della diplomazia svizzera”.
Notiziario delle 16:00 del 06.02.2024
Notiziario 06.02.2024, 16:30
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