Una trentina morti e una decina di feriti: questo il bilancio delle vittime del crollo del ponte Morandi avvenuto martedì mattina poco prima delle 12.00 sull’autostrada A10, viadotto che attraversa la città di Genova. Sono precipitate al suolo per circa 100 metri entrambe le corsie. Il DFAE ha affermato di non avere a disposizione informazioni su eventuali vittime svizzere.
L'inviato a Genova Jonas Marti
Infonotte/RSI 14.08.2018, 23:17
Nel momento del cedimento, ha affermato la protezione civile nel corso di una conferenza stampa a metà pomeriggio, stavano transitando sulla tratta una trentina di auto e tre camion. Dalle macerie sono state estratte alcune persone ancora in vita. In totale sono stati mobilitati circa 230 uomini del soccorso che hanno parlato di un vero e proprio “inferno”.
Sia il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli che il ministro dell’Interno Matteo Salvini hanno promesso che i responsabili della tragedia dovranno assumersi le loro responsabilità. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assicurato che "nessuna autorità potrà sottrarsi a un esercizio di piena responsabilità". Il primo ministro, Giuseppe Conte, sul luogo del disastro ha annunciato un "piano straordinario di monitoraggio di tutte le infrastrutture soprattutto di quelle più vecchie. I controlli saranno molto severi perché non possiamo permetterci altre tragedie come questa".
La procura "è pronta ad aprire un fascicolo per omicidio plurimo e disastro colposo contro ignoti", secondo quando dichiarato dal procuratore capo di Genova.
Autostrade per l’Italia ha affermato dopo l’incidente che sulla struttura erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto, un’informazione non confermata dalla protezione civile. Il ponte Morandi è stato costruito tra il 1963 e il 1967 dalla società italiana per Condotte d’Acqua. Conosciuto anche come Ponte di Brooklyn ha una lunghezza di 1.182 metri, un’altezza al piano stradale di 45 metri e 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima è di 210 metri. Alcuni testimoni hanno affermato che prima del crollo hanno visto un lampo colpire la struttura, ma secondo gli esperti non è possibile per ora fare una correlazione tra gli eventi.
I problemi del ponte Morandi erano noti a tutti, ha spiegato l'ingegnere Maria Silva alla RSI. “Erano appena finiti i lavori ristrutturazione della soletta, il ponte era completamente sgombro. Il pilone è crollato successivamente alla soletta: giudicando dalle immagini - molto superficialmente - il problema sembrerebbe dunque legato alla soletta”.
RG 18.30 del 14.08.2018 - l'intervista di Giuseppe Bucci all'ingegnere Maria Silva
RSI Info 14.08.2018, 21:21
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Quando si è verificato il crollo, molti residenti non hanno capito immediatamente che cosa fosse successo: “Ero a casa e mi è tremata la terra sotto i piedi, eravamo convinti che fosse un terremoto”, ha raccontato un testimone. “Ci sono state delle avvisaglie in tutti questi anni” sulla fragilità della struttura del ponte, secondo un altro abitante del quartiere di Certosa. Dopo il crollo, i vigili del fuoco hanno evacuato le case della zona, per il pericolo di fughe di gas o di altri cedimenti.
RG 18.30 del 14.08.2018 - le testimonianze dei residenti del quartiere Certosa
RSI Info 14.08.2018, 21:27
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AlesS/eb/YR