Per Sergei Lavrov il conflitto tra Russia e occidente è al suo apice ed è colpa dell’occidente che ha scelto la strada del confronto militare, continuano ad armare l’Ucraina. “Hanno fatto una scelta. Noi siamo pronti, lo siamo sempre” ha detto il capo della diplomazia russa intervenendo alla 32ma assemblea del Consiglio per la politica estera e di difesa, un think tank russo creato nel 1992 e a molti ritenutola principale organizzazione pubblica di politica estera del Paese.
In un altro intervento pubblico - una intervista al quotidiano Izvestia - Lavrov ha lodato il piano di pace cinese come “il più realistico” perché “sottolinea la necessità di affrontare le cause profonde ed eliminarle”.
Continua offensiva su Kharkiv, missili ucraini su Sebastopoli
Un attacco missilistico ha colpito nella notte tra sabato e domenica la Crimea e in particolare la città di Sebastopoli. Lo ha denunciato il governatore russo della regione affermando che tutti i servizi sono in stato d’allerta e la difesa antiaerea sta operando.
A Kharkiv non si ferma l’offensiva russa che ha già costretto oltre 10’000 persone a lasciare le loro case. L’allarme è scattato anche su altre regioni: a Sumy, nel nord, e a Kherson, nel sud, dove sono stati intercettati droni kamikaze russi di tipo Shahed.
In una intervista alla France Presse Volodymyr Zelensky ha detto di attendersi una offensiva più ampia dei russi, ha riconosciuto un problema di personale - diverse brigate sono a corto di uomini - ma ha anche detto che la situazione sta migliorando rispetto alla settimana scorsa.
Il presidente ucraino ha anche fatto sapere di avere parlato con Emmanuel Macron respingendo la proposta francese di una tregua per il periodo delle Olimpiadi. “Non ci fidiamo di Putin” ha spiegato Zelensky, affermando che la tregua permetterebbe ai russi di riorganizzarsi, spostando truppe e armamenti.