Chiaro e in alcuni casi “storico”: il trionfo del centrodestra segna i ballottaggi delle amministrative in Italia. Gran parte dei 22 capoluoghi di Provincia (16 per la precisione) che erano in gioco passano dalla sinistra alla destra dell’asse Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Sono infatti cadute “roccaforti rosse” come Genova e Pistoia, dove il centrodestra non aveva mai vinto.
Le brutte notizie per il Partito democratico di Matteo Renzi arrivano anche dall’Emilia-Romagna: sei comuni su sei, compresa Piacenza, hanno cambiato colore politico. In una tornata elettorale che ha fatto registrare un netto calo della partecipazione (affluenza al 46%, -13% rispetto al primo turno) l’alleanza di centrodestra ha funzionato tanto da riuscire ad accaparrarsi enti locali storicamente di sinistra, imponendosi, tra l’altro a La Spezia, Lodi, Sesto San Giovanni, Asti, Verona, L’Aquila, Catanzaro o Rieti.
Il centrosinistra, con il PD in testa, si deve “accontentare”, tra i maggiori centri, di Lecce, Padova, Lucca e a Taranto. Il Movimento 5 Stelle, dopo il disastro del primo turno (escluso dai principali ballottaggi), riesce a strappare al centrosinistra Carrara e avanza nel Lazio. A Parma, l’ex grillino Pizzarotti si è aggiudicato la poltrona di sindaco con una lista civica.
ATS/ANSA/Swing
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