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Li Qiang: ritratto di un premier

Chi è il “numero due” nella gerarchia del Partito comunista cinese?

  • 15.01.2024, 13:38
  • 01.04.2024, 15:39
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64 anni, Li è stato nominato premier lo scorso marzo

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Di: Lorenzo Lamperti 

“Negli ultimi 40 anni la Cina ha reso possibile l’impossibile. E per continuare a crescere resteremo aperti al mondo”. Nel suo primo discorso da premier, Li Qiang aveva confermato il suo orientamento verso il mercato.

64 anni, Li è stato nominato premier lo scorso marzo, ruolo che lo rende secondo nella gerarchia del Partito comunista al solo Xi Jinping. Una posizione dalla quale potrebbe persino aspirare alla futura guida della Cina, anche se la rottura del vincolo dei due mandati ha cancellato diverse prassi della politica cinese.

I due lavorano a stretto contatto dal 2005, quando Li era un funzionario della provincia costiera dello Zhejiang, dove Xi era il governatore. Una volta diventato presidente, Xi lo ha promosso prima segretario nello Jiangsu, provincia chiave per l’economia cinese, e poi capo del partito a Shanghai, la città ponte tra la Cina e la comunità internazionale. Qui ha approvato una lunga serie di misure pro business, favorendo gli investimenti stranieri. Celebre la foto del 2018 che lo ritrae a bordo di una Tesla al fianco di Elon Musk, dopo l’accordo per l’apertura di un impianto.

Li è diventato premier a sorpresa, dopo essere uscito indenne dalle tensioni per le durissime restrizioni anti Covid imposte a Shanghai durante la primavera del 2022. Per molti la sua scelta è la fine del bilanciamento dei poteri tra presidente e premier. Nei primi 10 mesi in carica, Li sembra però essersi conquistato un maggiore spazio di manovra rispetto al predecessore. È stato lui a rappresentare al posto di Xi la Cina al summit del G20 dello scorso settembre a Nuova Delhi.

Il suo primo viaggio da premier lo ha fatto in Europa, tra Francia e Germania, così come l’Europa è la prima meta internazionale del suo 2024. Resta da capire se il grado di autonomia col quale si presenta in Svizzera sia reale o piuttosto garantito da un rapporto di subordinazione col suo leader.

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