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La Cina e la sicurezza al centro del voto taiwanese

A pochi giorni dalle presidenziali dell’isola democratica, il 13 gennaio, aumentano i timori nei confronti di Pechino

  • 11 gennaio, 05:58
  • 11 gennaio, 16:39

Taiwan al voto

Telegiornale 10.01.2024, 20:00

Di: Loretta Dalpozzo

Quando alle 15.15 di martedì su tutti i telefoni di Taiwan è scattato un raro “allarme presidenziale” di emergenza nazionale, la tensione è salita alle stelle.  “La Cina ha lanciato un satellite che ha sorvolato lo spazio aereo meridionale”, recitava l’allarme in cinese. “Fate attenzione alla vostra sicurezza”. A fare impazzire internet è stata però la traduzione in inglese che lo descriveva come “un allarme raid aereo” e l’avvertimento di un “cavalcavia missilistico sullo spazio aereo di Taiwan”.

Sono bastati pochi minuti per capire che c’era stato un errore nella traduzione in inglese e che, appunto, non si trattava di un missile, ma di un satellite. Un episodio che non ha placato i timori attorno alla sicurezza a pochi giorni dal voto del 13 gennaio.

L’allarme è arrivato poche ore dopo che Lai Ching-te, attuale vicepresidente di Taiwan e candidato alle presidenziali, ha accusato Pechino di usare “tutti i mezzi” per influenzare lo scrutinio di questo fine settimana, che determinerà il corso dei legami attraverso lo Stretto per i prossimi quattro anni.

La leadership comunista di Pechino considera l’isola di Taiwan una provincia separatista. Ancora alla fine di dicembre il presidente Xi Jinping ha minacciato l’unificazione dell’isola. La Cina dice di sostenere un’annessione pacifica, ma non esclude l’uso della forza e non tollererà una dichiarazione di indipendenza.

Secondo l’esperto militare taiwanese Wu Tzuli la situazione è pericolosa: “Le tensioni aumentano. Soprattutto da quando Xi Jinping è al potere e sta potenziando massicciamente l’esercito cinese”.  Anche Taiwan si sta preparando. Quest’anno l’isola prevede di spendere 17 miliardi di franchi per la difesa, un record. Si investe molto nello sviluppo e nella costruzione di nuove armi e si scomette sulla resilienza della popolazione. Il rischio di un’escalation tra Cina e Taiwan è reale.

Uno studio indica che il 70% della popolazione è pronta a sostenere il governo e l’esercito di Taiwan, ma secondo gli esperti non è abbastanza per contrastare la forza cinese. “Se ci fosse un’invasione”, continua Tzuli, “l’intera popolazione deve essere pronta a mobilitarsi”.

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