È naufragata la missione diplomatica dell'Unione europea che avrebbe voluto tentare di convincere le due fazioni libiche a deporre le armi (da una parte le truppe del generale Khalifa Haftar, sostenuto da Egitto e Russia, dall'altra quelle del Governo di Fayez al-Sarraj, al cui fianco si sono schierati i soldati turchi); l'Alto rappresentante Josep Borrell e i 4 ministri degli Esteri di Italia, Francia, Regno Unito e Germania hanno dovuto ripiegare su una riunione a Bruxelles. Per ragioni di sicurezza dopo gli ultimi attacchi, è la motivazione ufficiale, anche se a pesare sulla decisione, con ogni probabilità, è stata anche la contrarietà all'iniziativa lasciata trapelare nei giorni scorsi dal Governo di Tripoli di Fayez al-Sarraj, forte ora del sostegno militare garantito dalla Turchia.
Almeno 28 morti in Libia
Telegiornale 05.01.2020, 13:30
L'appello UE: fine delle violenze e stop alle ingerenze straniere
Se dunque Borrell ha ribadito la necessità del dialogo, ha invitato a interrompere le interferenze straniere (in riferimento all'invio delle truppe turche in Libia) e ha chiesto la fine delle violenze, la dichiarazione UE denuncia, implicitamente, anche l'impotenza dell'Europa di fronte a una realtà che, sul campo, procede a passi spediti in tutt'altra direzione, con il generale Khalifa Haftar che sfrutta ogni secondo utile per cercare di guadagnare terreno (con la possibile presenza di mercenari e mezzi russi a fianco delle forze di Bengasi) mentre, sul fronte opposto, i soldati turchi hanno già iniziato a dispiegarsi nel Paese per aiutare Sarraj.
Il parlamento turco autorizza l'invio di truppe in Libia
Telegiornale 02.01.2020, 21:00
L'Europa pensa che sia ancora possibile riuscire a fermare con le parole questo marchingegno sempre più veloce e complicato ma, per ora, l'unica iniziativa concreta a livello europeo sembra essere la conferenza sulla Libia di cui si parla da mesi e che a Berlino dovrebbe far sedere intorno a un tavolo tutti gli attori regionali coinvolti in qualche modo nel conflitto. Anche l'Algeria, che era finora stata tenuta fuori, è stata invitata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel a partecipare all'incontro, per il quale tuttavia non è stata fissata ancora nemmeno una data e che continua a slittare.
Polveriera Medio Oriente
Tra i protagonisti c'è naturalmente anche la Russia, con il presidente Vladimir Putin che vedrà prima il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan e poi, nel fine settimana, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche se l'attenzione e la preoccupazione del mondo, probabilmente anche quella dell'Unione europea, in questo momento sembra essere maggiormente concentrata sulla crisi dell'Iran. E tra i corridoi delle istituzioni europee circolano voci, non confermate, sulla possibilità di un vertice a livello di capi di Stato e di Governo sulla complessa situazione mediorientale.