L'attentato di Liegi "è stato compiuto da un soldato dello Stato islamico", così i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi hanno rivendicato mercoledì sera, attraverso l'agenzia Amaq, la strage nella città belga costata la vita martedì a due poliziotte e a un passante.
Del resto, tutto sembrava puntare in questa direzione: il killer, il belga Benjamin Herman, sospettato ora di aver ucciso la notte prima anche un amico ex detenuto a colpi di martello, ha commesso la strage al grido di '"Allahu Akbar", risparmiando la donna ostaggio poiché di fede musulmana.
E la psicosi dei lupi solitari, all'indomani del terrore in Belgio, si è diffusa anche in Olanda, dove mercoledì la polizia ha abbattuto un uomo che, con un'ascia in mano, urlava "Allahu Akbar" dal balcone di casa a Schiedam, vicino Rotterdam. Le forze dell'ordine hanno prima cercato di comunicare con l'individuo che però ha rifiutato di collaborare. Gli agenti hanno quindi tentato di introdursi in casa, ma l'uomo ha reagito ferendo un cane poliziotto e minacciando gli agenti, che hanno cercato di calmarlo con un taser. La polizia ha quindi sparato sull'uomo ferendolo alle gambe. Questo è poi deceduto in ospedale.
Secondo quanto riferiscono i media olandesi, l'uomo avrebbe già mostrato segni di squilibrio comportamentale in passato e non sarebbe noto alle forze dell'ordine, ma la polizia sta ugualmente verificando il suo background ed eventuali connessioni con il terrorismo.
ATS/M. Ang.