Il killer di Liegi era noto alle autorità per furti e reati legati agli stupefacenti, ma non per la sua radicalizzazione che potrebbe essere avvenuta durante la sua detenzione. E' quanto sostengono diversi media belgi, che hanno messo in relazione l'uomo con un furto in una gioielleria a Rochefort avvenuto lunedì notte. La relazione con quest'ultima rapina non trova momentaneamente alcuna conferma ufficiale da parte delle autorità.
Intanto, sarebbero entrambe donne, i due agenti morti durante l’aggressione avvenuta martedì. L’uomo ha ucciso anche un passante prima di essere neutralizzato dalle teste di cuoio.
"L'inchiesta è condotta dalla polizia federale, non bisogna fare delle correlazioni troppo rapide e mischiare tutto" - ha affermato il commissario di polizia di Rochefort dove è stato commesso il furto - "e anche se fosse questo il caso, non potrei dire niente". Resta pertanto aperto il fascicolo sotto la supervisione dei servizi antiterrorismo poiché "la matrice di natura terroristica non può ancora essere esclusa".
ATS/AnP