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L'incertezza della Catalogna

La regione attende di capire come evolverà lo scontro istituzionale tra Rajoy e Puigdemont

  • 20 ottobre 2017, 20:30
  • 23 novembre, 03:53
02:07

Catalogna: fra le strade di Barcellona, alla vigilia del commissariamento della regione

RSI/Mario Magar\u00f2 20.10.2017, 20:38

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Barcellona si è risvegliata col fiato sospeso, perplessa dopo la scadenza del secondo ultimatum concesso dal Governo spagnolo al presidente Puigdemont per chiarire se, lo scorso 10 ottobre, avesse dichiarato o meno l’indipendenza della Catalogna.

Il presidente catalano ha risposto che l’indipendenza non è stata messa a votazione dal Parlamento catalano, minacciando però Madrid che la stessa potrebbe essere dichiarata unilateralmente qualora venisse applicato l’art.155 della Costituzione, che potrebbe determinare la sospensione temporanea dell’autonomia catalana.

Il premier Mariano Rajoy ha già annunciato per domani un Consiglio dei Ministri straordinario per affrontare il tema dell’art.155, che servirà in primis per stabilire in che termini fare ricorso ad un articolo che non ha mai trovato applicazione, fino ad ora, nella recente storia democratica della Spagna.

Proprio lo spettro dell’art.155 genera grande incertezza tra i catalani, in parte stanchi di un conflitto politico iniziato nel 2010 ed ansiosi di capire quale sarà il proprio futuro politico se, come sembra probabile, le autorità locali verranno esautorate.

L’Assemblea Nazionale Catalana ed Ómnium Cultural, le principali associazioni indipendentiste della Catalogna, sono intanto sul piede di guerra dopo l’arresto dei rispettivi presidenti, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, ed hanno convocato per domani alle 17.00 una nuova manifestazione di protesta nel centro di Barcellona.

Mario Magarò

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