I miliziani del autoproclamato Stato islamico in Siria e Iraq e i seguaci di Boko Haram in Nigeria stanno usando sempre più spesso la violenza sessuale come arma contro la popolazione civile. Lo afferma un rapporto dell’ONU pubblicato oggi, martedì.
“Il 2014 – si legge nel documento – è stato caratterizzato da notizie profondamente angoscianti su stupri, matrimoni forzati e schiavitù sessuale” di cui si sono resi colpevoli gruppi estremisti in Siria, Iraq, Nigeria, Somalia e Mali.
Secondo il dossier, la violenza sessuale “è parte della tattica applicata dallo Stato Islamico e altri gruppi terroristi per diffondere il terrore, perseguitare le minoranze etniche e religiose e cancellare intere popolazioni che si oppongono alla loro ideologia”.
Intanto, oggi ricorre il primo anniversario del rapimento delle 276 studentesse nigeriane di Chibok da parte dei seguaci di Boko Haram: 219 di esse sono tuttora date per disperse.
Diverse manifestazioni si sono svolte in questi giorni in Nigeria per chiedere la liberazione delle studentesse rapite
ATS/ludoC
Dal TG20