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Lo tsunami repubblicano non c’è stato

In Florida confermatissimo Ron DeSantis mentre restano vari Stati dove la sfida rimane combattuta. Già sicuri i governatori di Georgia, Texas (repubblicani), New York e Massachussets (dem)

  • 9 novembre 2022, 06:21
  • 20 novembre, 14:29
Un seggio elettorale in California poco frequentato prima della chiusura mercoledì notte

Un seggio elettorale in California poco frequentato prima della chiusura mercoledì notte

  • Keystone
Di: Massimiliano Herber 

Tutte le contese più incerte al Senato (Pennsylvania, Georgia, Arizona, Nevada) non hanno ancora un vincitore, ma il previsto tracollo del Partito Democratico di Joe Biden non c’è stato. La conquista repubblicana della maggioranza della Camera dei rappresentanti è ancora probabile, ma allo scoccare della mezzanotte sulla costa est americana analisti e commentatori paiono concordare: “parrebbe che il Partito del Presidente ottenga il miglior risultato alle elezioni di Metà mandato dal 2002 (quella di G.W. Bush fu l’unica vittoria di un presidente in carica nel secondo dopoguerra)”.

Un ulteriore indizio del risultato sotto alle aspettative dei Repubblicani è il rinvio della conferenza stampa a Washington del probabile nuovo Speaker della Camera, Kevin McCarthy, prevista inizialmente alle 11.00 di sera. Alla NBC anche il noto senatore repubblicano Lindsay Graham lo ha ammesso: “Stasera non c’è stata nessuna onda rossa [n.d.r.: il colore dei Repubblicani negli USA]”. E non c’è stato neppure l’effetto propulsore dell’ex presidente Trump.

Lo scrutinio dei voti in alcuni Stati è lungi dall’essere terminato, per l’esito definitivo bisognerà ancora attendere (per il Senato in Pennsylvania il democratico Fetterman è in vantaggio su Oz, in Georgia il repubblicano Herschel Walker è davanti nel testa a testa con l’uscente Warnock) e tra tanti risultati ancora incerti a spiccare è quello della Florida.

Il Governatore repubblicano uscente Ron DeSantis (tra le figure di spicco del partito in vista del 2024) ha ottenuto la riconferma con quasi 20 punti di vantaggio sullo sfidante. Un distacco storico che – insieme all’agile riconferma del senatore Rubio – conferma come ormai il Sunshine State non sia più da considerare uno “swing state”, uno Stato il bilico, bensì una roccaforte repubblicana.

Accanto alle molte conferme (i governatori repubblicani in Georgia e Texas, quelli democratici in Pennsylvania e New York), tra i risultati della maratona elettorale americana vi sono anche delle prime volte. Il primo deputato della Generazione Z eletto alla Camera dei Rappresentanti: Maxwell Frost nato il 17 gennaio 1997 in Florida. Wes Moore è primo governatore afroamericano eletto in Maryland (e il terzo nella storia del Paese). Maura Healey, democratica, è invece la prima donna (e omosessuale) che governerà il Massachussetts.

Non è la prima volta, anzi, ma degna di nota l’ennesima vittoria del decano del Senato americano, il repubblicano 89enne Chuck Grassley. È al settimo mandato quale senatore dell’Iowa e venne eletto la prima volta nel 1980. Infine, non un’elezione ma un referendum: il Michigan ha deciso di inserire il diritto all’aborto nella Costituzione e anche il Kentucky – Stato storicamente repubblicano! – pare seguirlo cancellando dalla carta magna dello Stato il divieto all’interruzione di gravidanza.

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