Il nuovo capo della diplomazia americana Marco Rubio è arrivato a Panama sabato, dove vuole difendere gli interessi degli Stati Uniti d’America, ma soprattutto rimarcare le rivendicazioni di Donald Trump del 7 gennaio: “Abbiamo bisogno del canale per la sicurezza economica. È stato costruito per supportare le nostre forze armate”. Il presidente panamense, José Raul Mulino, ha subito ribattuto che “Per quanto riguarda il canale, è impossibile, non posso negoziare, e ancora meno aprire un processo di negoziazione sul canale; è sigillato, il canale appartiene a noi”.
Lo stretto di Panama è una via navigabile tra l’Atlantico e il Pacifico, costruita dagli Stati Uniti tra il 1907 ed il 1914, trasferita ufficialmente a Panama nel 1999. Donald Trump desidera fortemente riottenerlo, temendo che possa finire sotto il controllo della Cina e lamentando una concorrenza sleale per le navi americane. Rubio stesso ha dichiarato giovedì alla radio SiriusXM, che la Cina è una minaccia diretta per gli USA, ribadendo gli intenti del suo presidente “Penso che il presidente sia stato molto chiaro sulla sua volontà di amministrare nuovamente il canale”, ma è anche consapevole che “i panamensi non sono molto favorevoli a questa idea”.
Durante la visita Marco Rubio si muoverà lungo l’asse strategico e domenica verrà ricevuto da Mulino. Durante l’incontro non si parlerà soltanto del canale, ma anche di problematiche comuni a tutti i paesi del centro America, come la crisi migratoria, la lotta contro il narcotraffio, il crimine organizzato e il riciclaggio di denaro.
Il viaggio di Rubio continuerà poi negli altri paesi dell’area: El Salvador, Guatemala, Costa Rica e Repubblica Dominicana.