“Una guerra commerciale e una guerra tariffaria non produrranno vincitori e il protezionismo non porterà da nessuna parte”. Nel mezzo della guerra commerciale con gli USA, il presidente cinese Xi Jinping sta effettuando il suo primo viaggio all’estero con tappe in Vietnam, Malaysia e Cambogia per rafforzare i legami commerciali regionali con i dazi imposti da Donald Trump.

Dazi, la Cina contrattacca e alza al 125%
Telegiornale 11.04.2025, 20:00
In un articolo sul principale quotidiano vietnamita Nhan Dan, Xi ha esortato i due Paesi a “salvaguardare con con forza il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo”.
Xi ha chiesto una maggiore cooperazione con il Vietnam nelle catene di approvvigionamento industriali e una più ampia collaborazione nei settori emergenti attraverso le varie iniziative regionali come la Cooperazione dell’Asia orientale e la Cooperazione Lancang-Mekong.
La Cina, inoltre, rivendica la quasi totalità del mar Cinese meridionale, avendo contenziosi con Filippine, Malaysia, Vietnam, Indonesia e Brunei. Sul punto Xi ha insistito che Pechino e Hanoi potrebbero risolvere i relativi problemi attraverso il dialogo. “Dobbiamo gestire adeguatamente le divergenze e salvaguardare la pace e la stabilità nella nostra regione. Con una visione lungimirante, siamo pienamente in grado di risolvere adeguatamente le questioni marittime attraverso consultazioni e negoziati”, ha aggiunto il leader cinese.
Il Dragone sta cercando di presentarsi come unalternativa stabile e affidabile rispetto alla imprevedibilità di Trump che ha prima annunciato e poi in gran parte congelato per 90 giorni i dazi reciproci con decine di partner commerciali, ad eccezione della Cina. Il Vietnam è stato il maggiore acquirente di merci cinesi del sudest asiatico, con un fatturato di 161,9 miliardi di dollari, seguito dalla Malaysia, che ha importato merci per un valore di 101,5 miliardi nel 2024.
Il Vietnam ha a lungo perseguito l’approccio della cosiddetta diplomazia del bambù, cercando di mantenere buoni rapporti con la Cina e gli Stati Uniti: con i due Paesi ha stretti legami economici, ma Hanoi condivide le preoccupazioni americane sulla crescente assertività di Pechino nel conteso mar Cinese meridionale.