Un attacco israeliano ha messo fuori uso domenica uno dei pochi ospedali ancora in funzione nella Striscia di Gaza causando, secondo l’OMS, la morte di un bambino, mentre Israele ha affermato di aver preso di mira un “centro di comando” di Hamas, che ha negato l’accusa.
Un bambino è morto “a causa dell’interruzione delle cure” nell’ospedale al-Ahli colpito, a Gaza City (nord), ha confermato su X Tedros Ghebreyesus, il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Si tratta della prima vittima segnalata dopo il raid, avvenuto all’indomani dell’annuncio da parte di Israele dell’estensione della sua offensiva “nella maggior parte” del territorio palestinese.
Dall’inizio della guerra a Gaza, scatenata dall’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, molti ospedali, dove trovano rifugio decine di sfollati, sono stati danneggiati o messi fuori servizio dalle operazioni israeliane. Secondo la Protezione civile palestinese, l’attacco è avvenuto “pochi minuti” dopo una richiesta di evacuazione da parte dell’esercito israeliano.
“Il pronto soccorso, il laboratorio, le apparecchiature radiografiche (...) del pronto soccorso e la farmacia sono stati distrutti”, ha spiegato Ghebreyesus, secondo il quale la struttura, in cui 40 pazienti in condizioni critiche non sono stati evacuati, “non può più ricevere nuovi pazienti” nell’immediato.
Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato che è stato lanciato un appello per l’evacuazione. Ha assicurato che “non c’erano attività mediche” nell’edificio colpito e che “l’attacco non ha fatto vittime civili”. Aggiungendo che “il complesso era utilizzato dai terroristi di Hamas per (...) attacchi contro civili e truppe israeliane”.
Dopo due mesi di tregua, il 18 marzo Israele ha ripreso i bombardamenti su Gaza, seguiti da operazioni terrestri, con il primo ministro Benjamin Netanyahu che ha affermato che solo una maggiore pressione militare può portare Hamas a restituire gli ostaggi trattenuti dal 7 ottobre.

Raid contro un ospedale a Gaza
Telegiornale 13.04.2025, 12:30