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Marea umana a Belgrado contro il governo

Tutta la società civile serba per le strade con le bandiere nazionali riunite: accusano Vucic di favorire la corruzione dilagante, di scarsa democrazia e di controllo sui media

  • Oggi, 20:43
  • 35 minuti fa
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Sabato di proteste in Serbia

Telegiornale 15.03.2025, 20:00

  • Keystone
Di: Telegiornale/ATS/sdr 

Una marea umana di oltre 100’000 persone (un gruppo indipendente stima tra le 275’000 e le 325’000 presenze) ha invaso Belgrado, sabato, in una enorme manifestazione di protesta contro il governo serbo e il presidente Aleksandar Vucic, accusati di favorire la corruzione dilagante, di scarsa democrazia e di controllo sui media. Una delle più massicce manifestazioni popolari degli ultimi anni, e insieme una potente prova di forza contro quello che viene definito da molti il regime di Vucic, ritenuto il responsabile morale della morte di 15 persone nel crollo del primo novembre scorso alla stazione di Novi Sad. Una sciagura messa in relazione all’incuria e agli scarsi controlli di funzionari corrotti che ha colpito profondamente l’intero Paese e che ha dato il via alla mobilitazione e alla protesta degli studenti in tutta la Serbia.

Presenti tanti studenti, certo, ma anche tanta società civile: docenti, intellettuali, lavoratori di altre categorie professionali come gli agricoltori che hanno partecipato con i trattori. E tutti si augurano una svolta per il Paese. Innumerevoli le bandiere della Serbia, ma anche vessilli di altro genere, dai nazionalisti di destra all’ultrasinistra, ai movimenti ecologisti e ai club sportivi. La televisione pubblica, che viene regolarmente attaccata dai manifestanti per la sua parzialità, durante il corteo ha trasmesso un concerto di musica tradizionale.

“Sono il presidente della Serbia - ha affermato venerdì il presidente Vucic - e non permetterò che sia la piazza a imporre le regole e a determinare un avvenire catastrofico per questo Paese”. Il presidente non recede, e la piazza continuerà a premere in un clima di tensione che continua a crescere, come espresso dalla giornalista Elena Kaniadakis, che ha rilasciato un resoconto della marcia al Telegiornale della RSI.

“Il presidente ha ricordato che non si farà ricattare da questo movimento di protesta - ha spiegato la giornalista - ma la pressione si sta alzando sull’esecutivo, sul partito progressista serbo, di cui lui rimane il principale esponente. E rimane da sciogliere il nodo delle elezioni anticipate”. Una carta, ha ribadito, che potrebbe essere vincente per Vucic perché ha dimostrato in passato di poter controllare gli impiegati statali per ottenere il loro voto. Certo è comunque che la manifestazione di oggi ha confermato l’imponenza di questo movimento di protesta.

La reazione di Vucic

Tra incidenti e provocazioni registratisi sabato a margine della grande manifestazione antigovernativa a Belgrado sono rimaste ferite in totale 56 persone, nessuno di loro è tuttavia in gravi condizioni. Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic, aggiungendo che 22 persone sono state arrestate per aggressioni alla polizia e altre violenze. Parlando in serata in diretta tv, il presidente ha aggiunto di essere soddisfatto del comportamento delle forze dell’ordine, che si sono comportate - ha detto - in modo corretto e professionale.

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Il commento da Belgrado

Telegiornale 15.03.2025, 20:00

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