"Voi sapete che io non credo si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond". Lo ha detto Angela Merkel in conferenza stampa a Berlino, aggiungendo tuttavia che "ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare delle buone soluzioni".
La solidarietà in Europa è "urgente", ma "su quali siano le misure adeguate si possono avere valutazioni diverse", ha concluso la cancelliera, tornando sulla richiesta del premier italiano Giuseppe Conte che rilancia: "Se non agguantiamo la possibilità di mettere nuova linfa nel progetto europeo, il rischio di un fallimento è reale".
Le alternative agli eurobond
Merkel, dunque, respinge gli eurobond e punta piuttosto sul Meccanismo europeo di stabilità (MES), ampliamento della Banca europea degli investimenti (BEI) e programma SURE (una sorta di cassa integrazione per mitigare il rischio di disoccupazione durante un'emergenza). E mentre il Fondo monetario internazionale (FMI) lancia l'allarme sulla peggiore crisi dalla Grande Depressione, la Banca centrale USA (FED) interviene nuovamente e mette in campo altri 2.300 miliardi di dollari per le piccole e medie imprese.
Attesa per la decisione dell'Eurogruppo
Intanto prosegue l'attesa per gli esiti della riunione dell'Eurogruppo (riunisce i ministri delle finanze dei 19 Stati che adottano l'euro), ripresa nel pomeriggio di giovedì dopo lo stop di ieri, in mancanza dell'intesa sulle misure da prendere per fare fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia da Coronavirus. Resta il no olandese all'idea di un debito comune e l'indignazioni di Paesi come l'Italia e la Spagna, particolarmente colpiti dall'epidemia. Attacca il sottosegretario italiano agli Esteri, Di Stefano: "Chiedono rigore ma sottraggono entrate tributarie agli altri Paesi europei".
Lo scorso 2 aprile la Commissione europea aveva presentato un pacchetto di misure per alleviare l’impatto economico della pandemia (ma non i corona-bond che Italia e Spagna chiedono a gran voce, a cui si oppongono invece altri Stati come l’Olanda). La forma prevista è quella di un prestito da 100 miliardi di euro di cui Bruxelles si farebbe carico, elargendo poi a sua volta prestiti agli Stati che ne farebbero richiesta, permettendo a questi ultimi di pagare interessi inferiori, scongiurando il rischio di un eccessivo indebitamento di Paesi che navigano già in cattive acque.
RG 18.30 del 02.04.2020 La diretta di Tomas Miglierina
RSI Info 02.04.2020, 21:19
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