I ministri degli Esteri tedesco e francese, Annalena Baerbock e Jean-Noël Barrot, hanno incontrato venerdì presso il palazzo presidenziale di Damasco Ahmed al-Sharaa, leader di Hayat Tahrir al-Sham (il gruppo che ha rovesciato al Assad), e i rappresentanti della società civile siriana. L’incontro è stato il primo a questo livello tra i funzionari delle principali potenze occidentali e il nuovo leader siriano, salito al potere l’8 dicembre dopo la caduta dell’ex presidente Bashar al Assad.
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I due diplomatici, giunti in Siria come rappresentanti dell’Unione Europea, hanno lanciato un segnale di apertura verso i nuovi padroni di Damasco, per evitare di lasciare interamente il campo ad altri. Durante l’incontro, Baerbock e Barrot hanno sottolineato l’importanza di evitare che la Siria diventi preda delle potenze regionali come Turchia, Israele, ma anche delle monarchie del Golfo e della Russia. Inoltre, hanno chiesto alla Russia di smantellare le sue basi militari e hanno insistito sulla necessità di includere tutte le minoranze nel processo di elaborazione di una nuova costituzione siriana.
“Insieme, Francia e Germania sono al fianco del popolo siriano, in tutta la sua diversità”, ha scritto il ministro francese su X. I due Paesi vogliono “promuovere una transizione pacifica e impegnativa al servizio dei siriani e della stabilità regionale”, ha aggiunto. “Il mio viaggio di oggi, insieme al mio omologo francese e a nome dell’UE, è un chiaro segnale ai siriani: un nuovo inizio politico tra Europa e Siria, tra Germania e Siria, è possibile”, ha dichiarato la ministra tedesca Baerbock.
Ahmed al-Sharaa ha annunciato l’intenzione di convocare un dialogo nazionale e ha chiesto una revisione delle sanzioni internazionali imposte al governo di Assad. Ha anche espresso la volontà di sciogliere le fazioni armate, in particolare il gruppo HTS, e di avvicinarsi a Turchia e Qatar, facendo aperture verso l’Occidente.
La visita di Barrot e Baerbock rappresenta un passo significativo nelle relazioni tra l’Europa e la Siria, segnando un possibile nuovo inizio politico tra i due.
Visita alla prigione di Sednaya
I ministri si sono recati prima alla prigione di Sednaya, simbolo della repressione di massa del regime di Bashar al-Assad, come riportato dai giornalisti dell’AFP.
Accompagnati da membri dei White Helmets, soccorritori siriani, hanno visitato celle e prigioni sotterranee, dove le condizioni di detenzione erano inumane e molti detenuti sono morti sotto tortura.
Siria, visita a sorpresa
Telegiornale 03.01.2025, 12:30