I soccorritori erano ancora attivi domenica per cercare di trovare altri sopravvissuti tra le rovine di un condominio di Dnipro, nell'est dell'Ucraina, bersaglio di un attacco russo avvenuto sabato sera il cui bilancio è (per ora) di 25 morti, oltre 60 feriti e una quarantina di dispersi.
"Tante vittime innocenti", ha condannato il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko su Telegram, aggiungendo che 73 persone sono rimaste ferite. "Le operazioni di salvataggio continuano. Il destino di oltre 40 persone rimane sconosciuto", ha aggiunto.
Un video pubblicato dai servizi di soccorso ucraini sui social media mostrava i soccorritori che scavavano tra le macerie dell'edificio durante la notte, mentre un secondo proponeva il salvataggio di una donna avvenuto di primo mattino. Secondo la presidenza ucraina, tra le 100 e le 200 persone sono rimaste senza casa a causa di questo bombardamento e circa 1’700 abitanti di Dnipro sono rimasti senza elettricità e riscaldamento.
Nel sud, a Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky, una persona è stata uccisa e un'altra ferita nella distruzione di edifici abitativi a causa di un bombardamento russo; lo segnala un rapporto ufficiale dello Stato maggiore dell'esercito ucraino, secondo il quale in totale sabato la Russia "ha effettuato tre attacchi aerei e una cinquantina con missili. Inoltre, gli occupanti hanno compiuto decine di attacchi usando dei lanciarazzi multipli".
Tali azioni contro infrastrutture critiche civili hanno provocato blackout a ripetizione in varie aree nel Paese, invaso da Mosca 326 giorni fa. Complessivamente, stando a funzionari e governatori regionali, i bombardamenti del Cremlino di sabato hanno ucciso una trentina di civili, mentre i feriti sono almeno 83.
Soledar resta "sotto controllo ucraino"
Sul fronte, la cittadina di Soledar, nell'est, è ancora “sotto il controllo ucraino”, ha assicurato sabato il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrilenko, osservando che “i combattimenti continuano in città e fuori dal centro”. Vicino a Soledar sabato i giornalisti dell'AFP hanno visto squadre di soccorso curare ucraini feriti. "La situazione è difficile, ma gli ucraini tengono le loro posizioni", ha assicurato Vadim, un soccorritore, che stava aiutando un soldato di Kiev rimasto ferito a una gamba.
Il Ministero della Difesa russo aveva riferito venerdì che la "liberazione" di Soledar era avvenuta "la sera del 12 gennaio", dando così conferma alle dichiarazioni dei vertici dei mercenari del gruppo Wagner che avevano annunciato la presa della località solo qualche ora prima. Ma ciò non sembra ancora corrispondere a verità.
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