Per il terzo fine settimana consecutivo migliaia di persone si sono radunate a Parigi e in numerose altre città francesi per protestare “in nome della libertà” contro l’estensione dell’impiego del pass sanitario Covid-19. Diversi cortei si sono svolti nella calma, ma a Parigi, alla Place de la Bastille, ci sono stati momenti di tensione e la polizia in assetto antisommossa ha impiegato i gas lacrimogeni; almeno tre agenti sono rimasti feriti. A Marsiglia sono stati attaccati dei giornalisti.
Di fronte all’aumento dei contagi e dei ricoveri, il Parlamento francese ha approvato in via definitiva una nuova legge che dal 9 agosto obbligherà ad avere il certificato Covid-19 per espletare numerose attività: dall’accesso a caffè e ristoranti al viaggio su treni e aerei. La maggioranza dell’opinione pubblica, stando ai sondaggi, è favorevole e dopo la conferma della legalità della misura da parte del Consiglio costituzionale in migliaia si sono registrati per la vaccinazione. Alcune frange contestano tuttavia il provvedimento, parlando di un “ricatto” del governo.
Il movimento è guidato politicamente dall’ex braccio destro di Marine Le Pen, Florian Philippot, uscito da Rassemblement National per formare un suo piccolo partito anti-UE. Avere abbracciato la retorica anti-green pass si sta rivelando pagante per la sua visibilità politica.
Il tasso di vaccinazione in Francia attualmente è di poco superiore al 52%.