Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha dichiarato venerdì che “troppi” palestinesi sono morti e hanno sofferto mentre Israele conduce una guerra senza tregua contro il gruppo militante di Hamas nella Striscia di Gaza. Ha esortato Israele a ridurre al minimo i danni ai civili e a massimizzare l’assistenza umanitaria che li raggiunge.
Parlando con i giornalisti a Nuova Delhi, Blinken ha detto che le recenti mosse israeliane per migliorare le terribili condizioni di Gaza, mentre l’esercito si spinge più a fondo nella Striscia (tra cui le pause nelle operazioni militari per consentire ai palestinesi di spostarsi dal nord al sud di Gaza e la creazione di un secondo corridoio sicuro) sono positive, ma non sono sufficienti.
“C’è ancora molto da fare per proteggere i civili e per assicurarsi che l’assistenza umanitaria arrivi sino a loro”, ha affermato il capo della diplomazia USA, lasciando intendere che gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sul premier israeliano Benjamin Netanyahu affinché si impegni di più nella tutela della popolazione di Gaza, dopo l’allarme dell’ONU e di tanti Paesi nel mondo (non solo arabo) sugli orrori nella Striscia.
Wsj: l’intelligence USA ritiene che il bilancio dei morti a Gaza sia accurato
Qualche settimana fa Biden aveva espresso dubbi sui numeri delle vittime fornite dal ministero della Sanità di Gaza. Ma l’amministrazione americana, in questi giorni, ha riconosciuto che sono migliaia i civili uccisi da quando Israele ha iniziato la sua campagna di ritorsione per l’attacco di Hamas. Se pure da Washington non vengono fornite cifre ufficiali, martedì il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby aveva ammesso in conferenza stampa che “ci sono state molte migliaia di vittime e ognuna è una tragedia”.
Il giorno dopo la vicesegretaria di Stato per gli affari del Vicino Oriente, Barbara Leaf, ha rivelato ad una commissione della Camera americana che nell’amministrazione si ritiene che “i numeri delle vittime siano molto alti e potrebbero essere anche più alti di quelli diffusi da Hamas”.
Intanto l’intelligence americana ritiene che il bilancio dei morti del ministero della Sanità di Hamas sia grosso modo accurato. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti dell’amministrazione.
USA: pericolo di allargamento della guerra, Israele ha “tempo limitato”
Nel frattempo, secondo quanto hanno rivelato alti funzionari americani al New York Times, l’altra grande preoccupazione a Washington è che più dura la guerra in Medio Oriente più aumenta il pericolo di un allargamento. Per questo, è la convinzione degli Stati Uniti, Israele deve condurre le sue operazioni militari “in un tempo limitato”.
L’Iran, il principale fattore di rischio di un ampliamento della guerra, è tornato a minacciare gli Stati Uniti ed Israele su una possibile espansione. In una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, quello iraniano Hossein Amirabdollahian ha espresso profonda preoccupazione per la situazione umanitaria nella zona costiera ed ha avvertito che, “a causa dell’aumento dell’intensità del guerra contro i residenti civili di Gaza, l’allargamento del conflitto è diventato ormai inevitabile”.
Hecht: “Uccideremo i combattenti che sparano dagli ospedali”
I soldati israeliani “uccideranno” i combattenti di Hamas “che sparano dagli ospedali” a Gaza. Lo ha dichiarato venerdì un portavoce dell’esercito israeliano dopo che colpi mortali hanno bersagliato, secondo i funzionari palestinesi, diversi ospedali.
“Se vediamo terroristi di Hamas che sparano dagli ospedali, faremo quello che dobbiamo fare (...), li uccideremo”, ha dichiarato Richard Hecht ai giornalisti, ammettendo la “natura sensibile” di tali operazioni. “Sarebbe più facile se Hamas lasciasse gli ospedali e ce lo dicesse chiaramente”, ha aggiunto, accusando il movimento islamista palestinese di “operare dall’interno degli ospedali”. L’esercito israeliano “sta prendendo tutte le precauzioni possibili per assicurarsi di non attaccare persone sotto flebo o con le ossa rotte”, ha aggiunto.
Secondo Hamas un attacco di Israele sull’ospedale al-Shifa ha ucciso 13 persone
Mentre le truppe israeliane sul terreno sono supportate dall’artiglieria, l’esercito ha dichiarato giovedì di aver preso di mira un “centro militare” di Hamas vicino all’ospedale al-Shifa. Secondo il governo di Hamas, un attacco israeliano contro questo complesso ospedaliero, il più grande di Gaza, ha ucciso tredici persone e ne ha ferite altre decine venerdì. Il direttore dell’ospedale ha parlato del fuoco dei carri armati israeliani sul reparto maternità.
Dal canto suo Hecht ha dichiarato che “al momento l’Idf non sta bombardando gli ospedali al-Shifa e Ranteesi”. E ha sottolineato che Israele è consapevole della “sensibilità” della questione. Ma “se vediamo i terroristi di Hamas, li uccideremo”.
Per anni, Israele ha accusato Hamas di utilizzare gli ospedali per compiere attacchi o nascondere tunnel e di usare i civili come scudi umani, cosa che Hamas nega.
Secondo le autorità israeliane, dall’inizio della guerra sono morte almeno 1’400 persone, la maggior parte delle quali civili, uccise il 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas (classificata come organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti ed Unione Europea). Nella serata di venerdì il bilancio è stato rivisto al ribasso dal Ministero degli esteri israeliano, che riferisce di circa 1’200 morti. “Molti cadaveri non sono stati identificati e ora pensiamo che appartengano a terroristi”, ha detto un portavoce. Per rappresaglia, Israele ha dichiarato una guerra per “sradicare” Hamas, che è al potere nella Striscia di Gaza, bombardando senza sosta il territorio. Da allora, i bombardamenti israeliani hanno ucciso più di 11’000 persone, soprattutto civili, tra cui più di 4’500 bambini, secondo il Ministero della Sanità di Hamas.
Israele, distrutta roccaforte di Hamas, uccisi 150 terroristi
L’esercito israeliano ha annunciato venerdì sera che la 401ma brigata ha distrutto la roccaforte Badr del battaglione Shati di Hamas, nel nord della Striscia di Gaza, uccidendo 150 terroristi negli ultimi giorni.
L’avamposto Badr è situato vicino a un campo profughi e a edifici civili. Nell’ambito dell’incursione nell’avamposto, i soldati hanno distrutto il quartier generale militare e le postazioni di lancio di razzi. La brigata israeliana ha attaccato anche un hotel nella fascia costiera a nord della Striscia, dove si erano nascosti 30 terroristi che usavano l’albergo come base per pianificare gli attacchi, ha dichiarato l’Idf.
Israele-Hamas, un mese di guerra
Telegiornale 07.11.2023, 20:32