Le autorità russe hanno deciso di chiudere il consolato statunitense di San Pietroburgo, come risposta alla speculare misura adottata da Washington con la rappresentanza di Seattle.
Hanno anche annunciato l'espulsione di 60 diplomatici, tanti quanti, dei loro, ne sono stati messi alla porta dall'altra parte dello Stretto di Bering per decisione della Casa Bianca in reazione all'avvelenamento, in Gran Bretagna, dell'ex spia Serghei Skripal.
Misure analoghe saranno adottate anche nei confronti degli altri paesi che si sono allineati alle ritorsioni, inizialmente decise da Londra e poi fatte loro da diverse altre capitali. Lo ha precisato giovedì il ministro degli esteri Serghei Lavrov, il quale ha ribadito anche che il Cremlino vuole fare piena luce sulla vicenda che ha dato il via alla crisi.
ANSA/dg