L'offensiva russa in Ucraina procede ormai con difficoltà, fra perdite, problemi di approvvigionamento e indietreggiamenti sul campo. Secondo quindi l'intelligence britannica, la Russia starebbe riorganizzando le sue forze armate nell'ottica di un nuovo attacco da sferrare nelle prossime settimane. Truppe più fresche, in particolare, dovrebbero essere inviate al fronte.
La prospettiva è confermata dall'analista Mauro Gilli. "Sì assolutamente, notizie di questo tipo hanno iniziato a emergere già dopo circa due settimane o forse tre dall'inizio dei combattimenti, ovvero quando si parlava prima di mercenari siriani e poi di truppe cecene", afferma l'esperto in sicurezza internazionale del Politecnico di Zurigo. "Direi che il problema è sempre lo stesso", aggiunge, "ovvero la necessità di rifornire i diversi fronti di truppe fresche, che quindi non sono stanche, non sono provate, e che possano portare nuovo vigore all'avanzata". Sempre secondo Gilli, tuttavia, "è difficile credere che questo sia sufficiente a cambiare il passo, a cambiare quanto abbiamo visto finora".
Emerge intanto il problema del morale dei militari di Mosca, che ha condizionato fin dalle prime battute un'offensiva destinata a rivelarsi molto lenta ma anche fortemente dolorosa per via delle perdite di effettivi e di mezzi. È quindi del tutto comprensibile che dopo più di un mese di combattimenti molto duri "i soldati russi inizino a perdere un po' fiducia o comunque a dare segni di debolezza", rileva l'esperto.