La Repubblica del Nagorno Karabakh – uno Stato de facto indipendente dal 1991, ma de iure situato dentro i confini dell’Azerbaigian – cesserà ufficialmente di esistere dal 1° gennaio 2024.
Dopo aver imposto un blocco al cosiddetto “corridoio di Lachin” – l’unico collegamento della regione con l’Armenia e il resto del mondo – che per mesi aveva ostacolato traffico civile e forniture di beni alimentari, medicine e carburante, l’Azerbaigian ha lanciato lo scorso settembre un’offensiva su larga scala. In poche ore, il governo azero ha ottenuto il controllo della regione e il disarmo dell’enclave. La quasi totalità dei circa 120’000 residenti è fuggita in massa verso il sud dell’Armenia.
Se da una parte i rifugiati piangono le vite che si sono lasciati alle spalle e affrontano un futuro incerto, l’Armenia intera si misura con una questione fondamentale per la propria memoria collettiva: la resa della cosiddetta “ultima roccaforte”, un territorio simbolo per l’identità nazionale e custode del patrimonio culturale.