L'oppositore russo Alexei Navalny ha annunciato oggi, venerdì, che metterà gradualmente fine allo sciopero della fame che aveva avviato a fine marzo nel carcere in cui era detenuto a est di Mosca, per protestare contro l'impossibilità di ricevere cure mediche adeguate. Il processo, su indicazione dei medici, durerà 24 giorni, ossia quanto è durato lo sciopero stesso.
Navalny era stato condannato a due anni e mezzo di carcere in febbraio per aver violato a più riprese i termini di controllo giudiziario, impostigli insieme alla sospensione condizionale nel 2014.
L'oppositore ha fatto sapere della sua decisione tramite il suo profilo Instagram: "Amici, il mio cuore è colmo di amore e gratitudine per voi, ma non voglio che qualcuno provi sofferenza fisica a causa mia. Non annullo la mia richiesta di essere visitato da un medico, perdo la sensibilità di alcune parti delle braccia e delle gambe e voglio capire di cosa si tratta e come può essere curato, ma tenendo conto del progresso e di tutte le circostanze, inizio la mia uscita dallo sciopero della fame."
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