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Nemico pubblico numero uno

Breve scheda sul controverso comico francese Dieudonné M’Bala M’Bala

  • 18 marzo 2015, 15:18
  • 14 settembre 2023, 09:54
È stato condannato per apologia del terrorismo per aver scritto su facebook di sentirsi "Charlie Coulibaly" (da Charlie Hebdo e Amedy Coulibaly, il terrorista del supermercato kosher di Parigi).

È stato condannato per apologia del terrorismo per aver scritto su facebook di sentirsi "Charlie Coulibaly" (da Charlie Hebdo e Amedy Coulibaly, il terrorista del supermercato kosher di Parigi).

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Nato nella periferia di Parigi nel 1966, Dieudonné M’bala M’bala – noto semplicemente come Dieudonné, Dieudo per i fan – è un comico francese dall’umorismo caustico, balzato agli onori della cronaca, non solo transalpina, negli ultimi 10 anni per le sue posizioni antisioniste che per i più sfociano nell’antisemitismo più marcato.

Il primo sketch per il quale è stato tacciato di odio contro gli ebrei è datato dicembre 2003: in prima serata sull’emittente France 3, appare vestito con una giacca mimetica, passamontagna, payot (riccioli laterali portati dagli ebrei praticanti) e cappello da ebreo ortodosso; alla fine del numero alza il braccio destro a mo’ di saluto nazista e grida “IsraHeil!”, per paragonare le politiche dello Stato ebraico, soprattutto nei territori palestinesi, a quelle del Terzo Reich.

Per molti analisti questo episodio segna un punto di non ritorno nella sua carriera. Fin qui impegnato nella lotta al razzismo e classificato dai più come “militante di sinistra”, dall’apparizione su France 3 i suoi spettacoli saranno sempre più impregnati di considerazioni a carattere antisemita e cospirazioniste, che sfoceranno spesso anche nella negazione più o meno palese della Shoah.

La quenelle

Emarginato per lungo tempo dagli schermi televisivi, anche i teatri più famosi lo boicottano. Ma il comico raccoglie a sé un numero sempre maggiori di estimatori, sfruttando il web come piattaforma per diffondere le sue idee. È qui che nasce la “quenelle”: una sorta di “gesto dell’ombrello” che secondo Dieudonné, senza alcuna connotazione politica, inviterebbe i detrattori ad andare a quel paese. Un gesto che per molti rappresenta però un saluto nazista al contrario.

Il legame politica-quenelle è però lui stesso a crearlo, quando nelle europee del 2009 appare sui manifesti del Partito Antisionista, dal lui fondato insieme ad Alain Soral (ideologo di estrema destra), con il braccio destro teso verso il basso. Ma ancora una volta Dieudonné rifiuta di legare il gesto ad ideologie politiche.

Il manifesto della lista antisionista

Il manifesto della lista antisionista

Da allora la quenelle è diventata virale e non passa giorno senza che qualcuno si faccia immortalale con braccio rivolto verso il basso e
pubblichi le foto in rete.

L’umorista afferma di essere stato superato dalla risonanza del gesto, che ormai non gli appartiene più. Questo non gli ha però impedito di registrare ufficialmente il marchio quenelle presso l’Istituto nazionale francese della proprietà industriale.

Quenelle gesto virale

Dal telegiornale del 04/02/2014

Le opinioni del pubblico al termine di uno spettacolo a Nyon. La Svizzera non ha mai vietato al comico di esibirsi.

RSI Info 03.02.2015, 16:21

Libertà di espressione

Comparso a processo decine di volte per diffamazione, antisemitismo e apologia del terrorismo, Dieudonné ha suscitato in Francia con le sue vicende giudiziarie un vero e proprio dibattito sui limiti della libertà di espressione. Concetto tornato prepotentemente agli onori della cronaca dopo il massacro da parte di due fondamentalisti islamici perpetrato nella redazione di Charlie Hebdo.

La giustizia non ha sistematicamente dato torto all’umorista, che anzi è stato più volte prosciolto dalle accuse che gli erano state mosse. Chiedendo esplicitamente e a più riprese il divieto dei suoi spettacoli a scopo preventivo, l’Esecutivo francese avrebbe però varcato un limite: le idee non possono censurate ancor prima di essere espresse, sostengono in molti.

ludoC.

Dagli archivi RSI

14.01.2015: Dieudonné arrestato

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