Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha attaccato sabato sera l’Autorità nazionale palestinese (ANP). “Non consentiremo a chi non ha condannato la strage per oltre 30 giorni di controllare Gaza il giorno dopo” la fine della guerra.
Lo ha detto rispondendo ad una domanda dei giornalisti in conferenza stampa. “A Gaza - ha aggiunto - non ci sarà un’autorità civile che educa al terrorismo e paga stipendi ai terroristi e l’esercito continuerà a mantenere il controllo di sicurezza a Gaza finché necessario”.
Ha poi aggiunto che Israele non si fermerà fino alla vittoria. “Stiamo operando nel cuore di Gaza. Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia. Siamo ben preparati - ha riferito ai media Netanyahu - sul fronte nord, verso le azioni aggressive di Hezbollah. Siamo pronti su tutti i fronti”, ha affermato. “Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea sulla necessità di proteggere noi stessi. Quando Hamas sarà sradicata, Israele manterrà il controllo di sicurezza nella Striscia”.
Il premier deve tuttavia fare i conti anche con malumori interni. I media israeliani hanno riportato di scontri avvenuti sabato sera tra sostenitori e oppositori di Netanyahu dopo la manifestazione a Tel Aviv in cui si chiedeva al governo di fare di tutto per liberare gli ostaggi e si criticava l’operato del leader di cui si sono chieste le dimissioni.
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