Nove dollari per raggiungere in auto il cuore di New York. Da domenica la metropoli sarà la prima città degli USA a imporre un pedaggio. Qui l’allerta “Gridlock”, che avvisa gli automobilisti del rischio di ingorghi tali da paralizzare il traffico, è sempre presente visto che ogni giorno oltre 700’000 veicoli entrano nella parte a sud di Manhattan. Nel frattempo tratti della metropolitana si trovano in uno stato pietoso, a causa dei tagli ai finanziamenti.
Nelle intenzioni, la nuova tassa dovrebbe risolvere entrambi i problemi. Obiettivo della governatrice di New York è raccogliere 15 miliardi di dollari. “La stragrande maggioranza delle persone che lavorano in centro si sposta con i mezzi pubblici. Stiamo investendo per migliorare un’infrastruttura vecchia di 100 anni”, ha detto Kathy Hochul.
Da domani chi vuole entrare in auto a sud della sessantesima strada (ossia a sud di Central Park) dovrà pagare. A rilevare i veicoli saranno dei sensori. Eccezioni sono previste per ambulanze, taxi, persone con disabilità o reddito basso, come pure per le ore notturne.
Come sempre in questi casi la tassa è lungi dal fare l’unanimità. “Vengo qui con la mia auto e devo pagare un pedaggio solo per stare ferma. Nove dollari per la mia auto e nove per il rimorchio”, commenta Mona Morci, una venditrice. “È una spesa supplementare, proprio mentre i prezzi dei generi alimentari salgono in continuazione”. La gente, le fa eco un altro cittadino, “paga già abbastanza tasse, aggiungerne un’altra è un errore. Il trasporto pubblico dovrebbe autofinanziarsi”. Ma non tutti i newyorkesi sono dello stesso parere: “Questa tassa è assolutamente necessaria - dice una donna -. Il trasporto pubblico va rafforzato, proprio come avviene in Europa”.
La tassa è stata aspramente criticata dai repubblicani, Donald Trump in testa. Ma la governatrice di New York è riuscita a salvarla riducendola a 9 dollari dai 15 previsti inizialmente. Cifra che sarà comunque raggiunta tra sei anni. I democratici sapevano che il pedaggio avrebbe potuto danneggiarli alle urne e hanno pertanto deciso di aspettare. Ora entra vigore a presidenziali compiute, ma prima che lo stesso Trump (che aveva promesso di volerla bloccare) torni alla Casa Bianca.