Niger, l'Africa è divisa

La Comunità Economica degli Stati dell'Africa occidentale (in inglese Ecowas, in francese Cedeao) ha inviato una propria missione diplomatica in Niger per negoziare con i nuovi leader saliti al potere con il colpo di Stato del 27 luglio. È la stessa organizzazione regionale ad annunciarlo.

Domenica l’Ecowas ha dato alla giunta militare un ultimatum di sette giorni per ripristinare l’ordine costituzionale e non ha escluso, in caso contrario, l’uso della forza. La delegazione è guidata dal generale Adbulsalami Abubakar, ex capo di Stato della Nigeria, che è uno degli Stati più importanti dell’Africa occidentale ed ospita la sede dell’Ecowas. Con lui anche il presidente della Commissione Ecowas, Abdulfatar Musa.

Proprio oggi la Nigeria ha deciso di tagliare le forniture di elettricità al Niger, uno dei paesi più poveri del mondo che dipende per il 70% delle sue forniture energetiche dal suo vicino meridionale.

Nella capitale nigeriana, Abuja, è in corso un vertice dei paesi Ecowas, al quale non partecipano però (oltre al Niger) Burkina Faso, Guinea, Mali e Guinea Bissau. Questi Stati non condividono la posizione presa dagli altri, non stanno applicando le sanzioni economiche e in due casi - Mali e Burkina Faso - hanno detto che in caso di operazione militare contro i golpisti usciranno dall’Ecowas e prenderanno misure di sostegno alla giunta militare.