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"Non paghiamo riscatti"

Dopo l’annuncio della morte della cooperante, Obama ribadisce la linea degli USA contro i terroristi

  • 11 febbraio 2015, 07:51
  • 7 giugno 2023, 04:46
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama

  • reuters

Barack Obama ha ribadito che gli Stati Uniti non pagano riscatti per cittadini tenuti in ostaggio da gruppi terroristici come l’IS: “È un punto fermo della nostra politica”, ha detto martedì (mercoledì notte in Svizzera) in un’intervista rilasciata a BuzzFeed News diffusa poche ore dopo la conferma della morte di Kayla Mueller, la cooperante statunitense ostaggio del sedicente Stato Islamico.

Kayla Jean Mueller aveva 26 anni ed era scomparsa nel 2013, dopo essere entrata in auto in Siria assieme al suo ragazzo siriano

Kayla Jean Mueller aveva 26 anni ed era scomparsa nel 2013, dopo essere entrata in auto in Siria assieme al suo ragazzo siriano

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“La ragione è che, una volta che cominciassimo a farlo - ha continuato il presidente degli Stati Uniti - non solo finanzieremmo il massacro da parte loro di persone innocenti e rafforzeremmo la loro organizzazione, ma di fatto renderemmo gli americani ancor di più un bersaglio di futuri rapimenti. Ma dire alle famiglie degli ostaggi che non paghiamo è tra le cose più dure”.

“Non è vero che il Governo in questi casi non fa tutto il possibile”, ha aggiunto l’inquilino della Casa bianca, rivelando che la 26enne era tra gli ostaggi che gli Stati Uniti tentarono di liberare la scorsa estate con un blitz in Siria, operazione che però fallì.

ANSA/ludoC

Dal TG12.30:

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