“Chi scherza con il fuoco morirà con il fuoco”. È la dichiarazione fatta martedì da un alto responsabile governativo cinese all’indirizzo dei manifestanti che stanno infiammando Hong Kong, il giorno dopo l’inizio dello sciopero generale del movimento pro-democrazia che ha paralizzato l’ex colonia britannica. La polizia locale ha arrestato 148 persone dopo i tumulti di lunedì.
A circa due mesi dall’inizio delle proteste, Yang Guang, portavoce dell’Ufficio degli affari per Hong Kong e Macao, ha dichiarato in una conferenza stampa che “non si deve sottovalutare mai la ferma determinazione e l’immensa potenza del Governo centrale”.
Si tratta dell’avvertimento più forte lanciato dai vertici politici cinesi dall’inizio delle contestazioni, scatenatesi a seguito di un progetto di legge che mirava ad autorizzare le estradizioni verso il resto del territorio cinese. La bozza di normativa è stata ritirata ma le manifestazioni continuano e sono diventate sempre più violente con il passare dei giorni.
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