Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno l’esistenza di uno Stato palestinese, le prime due a partire dal 28 maggio. L’annuncio è stato dato mercoledì nel giro di pochi minuti dai rispettivi premier Jonas Gahr Store, Pedro Sanchez e Simon Harris.
L'annuncio del premier Jonas Gahr Store
Senza questo riconoscimento “non ci può essere pace in Medio Oriente”, ha affermato Gahr Store, il primo a parlare. I palestinesi hanno “diritto a un proprio Stato” e hanno compiuto importanti passi per averlo negli ultimi 30 anni, da quando proprio in Norvegia furono firmati gli accordi di Oslo. La Norvegia, per altro, in queste ore ha anche fatto sapere di essere pronta ad arrestare Benjamin Netanyahu se la Corte penale internazionale confermerà il mandato di cattura richiesto dalla procura.
Il premier irlandese Simon Harris
Harris, definendo questo giorno “storico per l’Irlanda e la Palestina”, si è quindi augurato che nelle prossime settimane anche altri Paesi seguano l’esempio.
Dal canto suo, Sanchez ha accusato il suo omologo Benjamin Netanyahu di “mettere in pericolo la soluzione dei due Stati con la sua politica di dolore e distruzione”.
Pedro Sanchez ha dato l'annuncio in Parlamento
Il Governo spagnolo, con quelli di Irlanda, Malta e Slovenia, aveva già manifestato questa intenzione in un comunicato comune diramato in marzo. La Spagna appartiene da tempo alla schiera dei maggiori critici di Israele in Europa e in ottobre aveva deciso la sospensione delle esportazioni di armi verso lo Stato ebraico.
Israele - che si oppone alla cosiddetta soluzione dei due Stati - ha già risposto richiamando in patria i propri ambasciatori a Oslo e Dublino e farà a questo punto lo stesso con quello a Madrid. “Il messaggio al mondo è che il terrorismo paga”, ha criticato il ministro degli esteri Israel Katz.
Il triplice annuncio è stato invece accolto con logica soddisfazione dall’Autorità nazionale palestinese e da Hamas. Secondo il gruppo islamico, è il frutto della “coraggiosa resistenza” della popolazione palestinese e si tratta di una svolta nella posizione internazionale sulla questione. Due terzi circa dei Paesi membri delle Nazioni Unite hanno già riconosciuto uno Stato palestinese. Fanno eccezione fra gli altri Stati Uniti, il Canada e la maggioranza dell’Europa occidentale, compresa la Confederazione elvetica.
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Il 18 aprile l’ammissione dello Stato palestinese nelle Nazioni Unite era già stata oggetto di un voto del Consiglio di sicurezza. Dodici dei 15 membri avevano votato a favore, Svizzera e Regno Unito si erano astenuti e decisivo per il “no” era stato il veto statunitense. Negli scorsi giorni, invece, l’Assemblea generale dell’ONU si era detta favorevole, con 143 voti contro 9 e 25 astensioni.
CPI, chiesti mandati di arresto per Netanyahu e Gallant
Telegiornale 20.05.2024, 20:00