La relazione atomo-tumore
Una diatriba lunga decenni e che conosce una nuova tappa. Una tappa importante, perché per la prima volta, l'Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica ha pubblicato le analisi sui dati relativi agli esperimenti nucleari fatti in Polinesia sull’arco di tre decenni, in particolare a Mururoa e Fangataufa: 193 ordigni, di cui almeno 41 in atmosfera invece che sotto il livello dell’acqua. Ne risulta così che i test effettuati nell’arcipelago sono ritenuti la causa di una percentuale di casi di carcinoma alla tiroide compresa tra lo 0,6% e il 7,7%.
Questo nuovo passo potrebbe avere una rilevanza nelle numerose cause di risarcimento ancora aperte della Polinesia contro la Francia.
Fra responsabilità e risarcimenti
In realtà i francesi hanno cercato e pensato di sistemare il loro debito col passato e con la popolazione locale già nel 2010 quando fu emanata la legge Morin che prevedeva risarcimenti, ritenuti però troppo esigui e troppo difficili da ottenere. Così, nel 2014, la Polinesia aveva chiesto un risarcimento di un miliardo di dollari.
I documenti declassificati
Negli anni, le ricerche sulla correlazione fra i test atomici e l’insorgenza di tumori, si sono susseguite e continuano a tutt’oggi. Uno dei passaggi chiave di questa vicenda, lo si ha nel 2020, con la desecretazione dei documenti dello Stato da parte del Ministero della Difesa, dai quali risulta la consapevolezza francese delle conseguenze degli esperimenti. Sulla base di queste carte, un collettivo internazionale composto da ricercatori, attivisti e giornalisti, sta cercando di ricostruire la reale esposizione alle radiazioni a cui è stata sottoposta la popolazione locale. Grazie a questi documenti, che attestano test molto più potenti rispetto a quanto finora si era solo potuto stimare, altri centomila abitanti potrebbero essere inclusi per avanzare pretese di risarcimento.
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Che la querelle si sia inasprita negli anni lo dimostra anche la denuncia del 2018. Il 2 ottobre, il presidente della Polinesia francese Oscar Temaru, ha depositato una denuncia contro la Francia alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità.
La testimonianza dei pesci
I danni degli esperimenti, da poco più di un anno e grazie a una ricerca francese, sono ora noti anche nei pesci dell’atollo e delle isole limitrofe. Il risultato è stata l’osservazione di pesce marini stanziali affetti da gigantismo; e la causa sarebbero proprio gli esperimenti nucleari francesi. A causa di una modificazione genetica, i ricercatori hanno osservato in particolare pesci angelo imperatore fino a 2 metri (in natura raggiungono i 30 centimetri), pesci pagliaccio fino a 50 centimetri (10 cm in natura), e pesci damigella anche oltre i 45 centimetri (13 cm in natura).
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