L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che almeno 20 civili sono stati uccisi e altri 50 sono rimasti feriti dalle bombe lanciate oggi (domenica) dagli aerei e dall'artiglieria turca contro il villaggio di Jub al-Kousa, nella Siria settentrionale.
L'area colpita sarebbe controllata dalle milizie alleate alle Forze democratiche siriane (SDF), una coalizione di combattenti arabi appoggiata dai peshmerga curdi. Nell'operazione sono morti anche un numero ancora imprecisato di miliziani. Intanto l'esercito turco ha reso noto di aver ucciso 25 "terroristi" curdi nel nord della Siria.
I raid seguono la notizia, di ieri (sabato), della morte del primo soldato turco in Siria, a Jarablus, durante un attacco con razzi da parte di militanti curdi. Jub al-Kousa si trova circa 15 chilometri a sud di Jarablus.
L'Osservatorio riporta che l'attacco odierno aveva come obiettivo un'area a sud di Jarablus, un'ex roccaforte dello Stato Islamico (IS) catturata dalle forze turche nel primo giorno dell'offensiva battezzata "Scudo dell'Eufrate".
Sabato erano stati denunciati diversi raid effettuati dai turchi contro le milizie curde anche in altre regioni del nord della Siria, in particolare ad Amarinah, Afrin e a nord di Hasaka.
ANSA/reuters/M.Ang